PAMPLONA – PUENTE LA REINA
Distese di campi e girasoli purtroppo ormai appassiti: è così che la maggior parte del tragitto si presenta, ma siamo ancora all’inizio e nuovi paesaggi, cibi, odori e sapori sono ancora da scoprire.
Prima di assaporare nuove pietanze, per piacere e per cultura, ancora lungo il sentiero non mancano more selvatiche. È il giorno del passaggio all’Alto del Perdón, un altopiano a 735 metri sul livello del mare dove è eretto il famoso monumento al pellegrino che recita: “Donde se cruza el camino del viento con el de las estrellas” – “Dove si incrocia il cammino del vento con quello delle stelle”.
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È iniziata ufficialmente la “scalata della tortilla“. Una delle tante, una delle diverse e solo uno dei modi di servire grandi quantità di uova, patate e anche cipolla. Ingredienti che si incontrano e danno vita a questo piatto, tanto diverso da paese a paese, da zona a zona, quanto saporito e arricchito secondo i propri modi e tradizioni. Una caratteristica che le differenzia, non è di per sé la farcitura o gli ingredienti che accompagnano patate e uova, bensì la cottura, la consistenza finale dell’impasto, che non dà vita ad una semplice frittata, ma a un piatto con diversi sapori, ingredienti e texture. Te ne parlerò in maniera approfondita in un momento dedicato, ma al momento siamo ad Uterga, assaggiando una versione totalmente inaspettata, cotta, tagliata a metà, come se fosse un pan di Spagna e poi farcita.
In particolare: ai funghi, accompagnata da salsa aioli, risultando più cremosa rispetto all’altra versione con prosciutto crudo e peperoni verdi.
Non ci facciamo mancare un piatto di jamón serrano e la chistorra o txistorra de Navarra.
Il primo possiede il riconoscimento STG (specialità tradizionale garantita).
La chistorra è un salume a base di carne di maiale con aglio e paprika, che viene servito previa cottura.
Un’altra caratteristica di questa tappa è la possibilità di passare per la ruta del vino de Navarra, direttamente in mezzo ai vigneti. Allo stesso tempo non mancano orti ricchi di verdure di diversa tipologia.
Giunti a Puente La Reina, è possibile imbattersi, a settembre, in questo caso, in distese appese per strada di frutti del gen. Capiscum annuum o fiammanti peperoni se preferisci.
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La Navarra, e principalmente Lodosa, offrono dei frutti dello stesso genere, i quali chiamarli peperoni sarebbe troppo generico: i pimientos del piquillo con denominazione di origine.
Quanto alla cena, se non ti sei già attrezzato prima, è possibile provare un ristorante con menù ispano-marocchino. Un’occasione dove le diverse mescolanze di etnie e tradizioni sono sempre un punto di incontro e di arricchimento e che si aggiungono alle diverse nazionalità di tutti i pellegrini che si incontrano giorno per giorno.
In particolare abbiamo provato una succosa e fondente tajine di manzo con prugne e sesamo.
A fine pasto invece è entrato in scena il patxaran o pacharán.
Ti ricordi le prugnole assaggiate insieme ad un produttore locale lungo la seconda tappa? Scopri di più!
Puente La Reina ha uno scorcio affascinante, suggestivo e fondamentale per i pellegrini, ma di questo ce occuperemo al mattino, quando lasceremo il paese e saremo pronti per la prossima tappa.
Non perderti le altre tappe: Eccole qui!
Buen Camino!
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