Un’esperienza culinaria dopo l’altra: la capitale bulgara è tutta da scoprire.
Uno scenario singolare fa da sfondo alle prime pietanze assaggiate appena arrivati, immersi tra le mura di una cantina-ristorante, dove uno degli elementi caratterizzanti dell’arredamento è il legno, insieme a tappeti con motivi tradizionali.
Chicca dell’esperienza non sono solo i piatti o l’atmosfera, bensì il personale. Il cameriere del nostro tavolo è stato davvero entusiasta di raccontarci curiosità sul cibo, mettendoci a nostro agio, abbattendo muri di lingua e tradizione, orgoglioso della sua terra, assicurandosi che tutto andasse bene e che le sue parole fossero recepite.
É scena molto ricorrente nei locali a Sofia, a dire il vero.
Ci ha fatti sentire a casa, ma allo stesso tempo ci ha servito in una dimensione di Sofia fuori dalle strade della città, ascoltando motivi tradizionali in sottofondo.
Per cominciare, il katak, un
antipasto tipico bulgaro a base di yogurt, feta, peperoni arrostiti con granella di noci in superficie, servito con delle fette di pane tostato. Un inizio delicato.
Kapama, una pietanza molto saporita che consiglio di provare se preferite carni speziate e sapori spinti e piacevoli. Originaria della città di Bansko, in questo caso era con pollo, maiale, salsiccie a fette, crauti, vino rosso e sarma, ovvero
foglie di cavolo ripiene di riso, arrotolate come degli involtini. Anche la carne di altri animali può essere utilizzata come coniglio e vitello per esempio. Le spezie solitamente utilizzate sono pepe, paprika e alloro, ma ancora più rilevante è la pratica di disporre gli elementi principali del piatto a strati ed eseguire una cottura in forno, in pentola di terracotta sigillata con un impasto di acqua e farina, per 4-5 ore. Inoltre ci è stata servita con peperoni arrostiti.
1000 sfumature di banitsa, una preparazione che incontrerai in svariati modi e con diversi ripieni. Questo è solo uno di quelli. Preparata con sfoglie di impasto sottili, a volte sostituite direttamente con fogli di pasta fillo, è farcita con uova, yogurt bianco, burro e formaggio bianco come il sirene, simile alla feta per intenderci.
Questi fogli, una volta ripieni, vengono arrotolati su se stessi, disposti uno dopo l’altro a formare una spirale unica in teglia, oppure vengono sovrapposti alternati al ripieno. Dopo la cottura in forno, si forma in superficie una leggera crosticina, che quasi si annulla al morso, sia per l’interno, che risulta essere umido, sia per l’accompagnamento con lo yogurt bianco.
Apparentemente di ispirazione russa con la Medovik, una torta al miele, esistente in diverse varianti. Gli elementi principali in questo caso sono: strati di biscuit alle noci, alternati ad una crema al burro e miele, finitura con granella di noci all’esterno, servita con ulteriore miele. Tutto non sembra tranne che stucchevole, risulta invece ben bilanciata e non troppo dolce.
La Rakija, a volte definita come il brandy bulgaro, deriva dalla fermentazione e distillazione di frutta, come per esempio uva e prugna, ma anche albicocca, pesca, pera, gelso, mela cotogna, fico, ciliegia. Non è presente solo in Bulgaria, bensì è diffusa in tutta la penisola balcanica e i nomi per identificarla possono cambiare in base alla tipologia di frutta che viene utilizzata.
Liquore alle ciliegie home made, con 17 tipi di erbe e miele, invecchiato 90 giorni.
Cambio location, un bar-pasticceria in città, dove puoi notare influenze con alcuni piatti di stati confinanti e trovare solo una delle versioni dell’Ekmek kataifi.
Ma prima goditi le foto della location che ti porterà fuori da Sofia per qualche ora e dove potrai gustare davvero tutto quello che hai appena visto.
In questo particolare caso è composto di pasta kataifi sul fondo, cotta e imbevuta con sciroppo di zucchero, a seguire verso l’alto crema pasticcera, panna montata, pasta kataifi sbriciolata e granella di noci.
Cremoso, molto, grasso piacevole, quasi unto, ma non stucchevole, come potrebbe sembrare per la consistenza della crema e la presenza dello sciroppo.
Conosci somiglianze e varianti di altri piatti in Bulgaria o in giro per il mondo? Aneddoti, storie o semplicemente quelli che mangiavi da bambino? Facceli scoprire insieme a te e CONDIVIDI IL GUSTO!
P.S. Stay tuned per le prossime tappe, Sofia nasconde esperienze culinarie tutte da scoprire!