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Esperienze sensoriali dal cannolo al resto del mondo

Tappa 3 – Cosa si mangia sul cammino di Santiago

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ZUBIRI – PAMPLONA

“Siamo come i tori a Pamplona, Pa-Pamplona” – il ritornello di questa canzone potrebbe tornarti in mente se stai per varcare per la prima volta l’ingresso della città e non sai come aspettartela realmente.

La colazione, piuttosto sobria, a base di pane e confetture, succo di mele e plumcake, è abbastanza per ricevere

la carica giornaliera e affrontare più di 20 km, quelli che separano Zubiri da Pamplona.

La partenza mattutina scandisce ogni passo lentamente, mentre nel gruppo c’è chi, più o meno, raccoglie e divora manciate di polidrupa Rubus ulmifolius a super km 0. More more e ancora more. Meno antociani selvaggi per i pellegrini troppo poco mattutini.

I paesaggi si dipingono principalmente di alberi, boschi e sentieri, che scandiscono momento per momento e la voglia di vivere nel qui e ora. Cosa conta in quegli istanti se non

la condivisione di un’esperienza, del tuo tempo, un timbro sulla credenziale, stare insieme e anche da soli, con la gente incontrata e tutti gli “hola”, “buena”, “buenos dias” e gli altri saluti e sorrisi dal mondo; sul cammino non c’è differenza, tutte le forme di saluto valgono in egual modo.

Diversi paesi e ponti caratteristici e nel pomeriggio le mura di

Pamplona davanti agli occhi. Città, rispetto ai paesini precedenti, più ricca di vita, ma purtroppo con aria umida e pesante, almeno a settembre. Questo non frena la voglia di esplorare, di andare in piazza, di vedere la Plaza de toros, di assaggiare delle birre di un’azienda dei Paesi Baschi, che si trova a poco più di un’ora di distanza da Pamplona, Olañeta, di trovare dei tori imbalsamati dentro a un negozio, di

scoprire la città e conoscere gente o condividere momenti con i tuoi nuovi compagni di viaggio. I vostri obiettivi saranno pur diversi, ma allo stesso tempo avete un solo modo di approcciare e vivere quest’esperienza se vi trovate a percorrere a piedi le strade più famose della Spagna: Ultreia et Suseia: vai avanti, fino alla fine, oltre, sempre più in alto.

La sera ci siamo ritrovati in un bar-ristorante in centro città, che oltre a servire tapas e bevande, offre una selezione di piatti e accostamenti, alcuni dei quali tradizionali della zona; da non perdere.

Partendo dal primo, alcachofas con jamón. Serviti con

un pesto di prezzemolo in questo caso, sono dei carciofi in quarti con prosciutto crudo.

Se invece credi che le uova strapazzate si mangino solo a colazione, non hai provato il revuelto de morcilla con piquillos, a cena, in Spagna e dunque nella versione con

sanguinaccio e peperoni del piquillo, che durante questo cammino si sono riservati un posto in prima strada a Puente la Reina, con lunghe distese sui muri ad essiccare, ma te ne parlerò più avanti.

Lo stinco di agnello, come portata principale, al vino rosso di Navarra, e servito con

la sua salsa e patate fritte: jarrete de cordero en salsa de vino tinto navarro. Si scioglieva in bocca.

Originario delle Asturie è il fabes con almejas, letteralmente

fagioli con le vongole. Una preparazione che introduce l’esistenza di un prodotto IGP tipico asturiano, Faba Asturiana, un fagiolo secco varietà Granja Asturiana, che per essere definito tale deve seguire un disciplinare contenente determinate caratteristiche da rispettare. Il piatto in questione, invece, si dice essere una versione più leggera della fabada asturiana, che include ingredienti a base di carne, come per esempio: pancetta, morcilla, chorizo.

Bianco candido a fine pasto, l’arroz con leche, ovvero riso con latte. Amo il riso in versione dessert, in varie forme e modi. Questo è stato servito al bicchiere con un terzo ingrediente caratterizzante, spesso immancabile nei dolci spagnoli, quasi da non poterne fare a meno a fine pasto, la cannella, che io personalmente apprezzo molto, a differenza di alcuni compagni di viaggio che già al terzo giorno ne avevano la nausea.

Come diversi piatti, più o meno tipici, frutto di sapienza, estro, conquiste e contaminazioni culinarie, presto ti parlerò di un’altra versione di arroz con leche fuori dalla Spagna.

Segnalata come specialità della zona è la torta Txantxigorri, a base di impasto di pane arricchito con burro, zucchero, cannella e cotiche di maiale.

Se sei ben informato di arroz con leche in Spagna o in giro per il mondo, di torta Txantxigorri o di piatti e prodotti di Pamplona e dintorni, contattaci, saremo lieti di venire a conoscenza della tua sapienza e delle tue abitudini culinarie e diffondere nuove e vecchie culture nel globo e per il globo.

Ci vediamo alla prossima tappa e non solo!

Buen Camino!

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