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Prime tappe – Cosa si mangia sul cammino di Santiago

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SICILIA – SAINT JEAN PIED DE PORT – RONCISVALLE

Come ogni viaggio che si rispetti, la prima tappa non è per forza la destinazione finale, non è nemmeno l’inizio del viaggio, in quanto sia questo non solo lo spostamento da un punto A a un punto B, ma il viaggiare con la mente, per il desiderio di raggiungere un luogo, di pensare di fare qualcosa, del cosa e del perché siamo spinti a fare quel viaggio.

Voglio iniziare brevemente con la mia tappa zero, in quanto il mio viaggio è partito dalla Sicilia per raggiungere Lourdes.

Perché proprio Lourdes? No, non è per un motivo religioso, semplicemente è una delle città che più facilmente collega all’inizio del cammino francese, Saint Jean Pied De Port, dove tutto ha veramente inizio, dove arrivi spaesato, e il giorno dopo ti sembra di sapere la strada senza nessun problema e dove tutte le difficoltà che pensavi di trovare, in un modo o nell’altro spariscono.

Adesso veniamo a noi, questa era solo una breve introduzione, ma il vero motivo di queste parole, e degli articoli avvenire, sarà proprio raccontarvi “cosa mangiano i pellegrini sul cammino di Santiago” e cosa vogliono mangiare soprattutto, almeno dal mio punto di vista.

Come potete ben capire, il mio non è stato solo e soltanto il Cammino, ma un viaggio in cui, ogni volta che ho potuto, ho sempre legato la parte del cibo, per assaggiare, scoprire e provare piatti a me sconosciuti, non solo per i sapori e gli accostamenti in sé, ma soprattutto per la cultura che si cela dietro a un piatto, una preparazione, delle persone, anche lungo un percorso così, dove la maggior parte delle persone non fa di certo il cammino per provare dei piatti nuovi, perché principalmente lo spirito del cammino è, quando lo si vuole, la condivisione di una giornata, di pochi chilometri o di un pasto tutti insieme, per poi l’indomani ripartire per un’altra tappa.

Io ho voluto vederlo anche con occhi diversi, con gli occhi delle differenze culinarie che percorrono quasi tutta la larghezza della Spagna, anche se si, questo cammino inizia con la prima vera e propria tappa in Francia che si conclude in Spagna.

Comincerò così con la Francia.

Saint Jean Pied De Port è un piccolo paesino proprio a sud dello stato francese, che ti permette di attraversare i Pirenei, per poi entrare in Navarra. Da una parte è un luogo magico, un paesino incantato, dove si respira per tutti l’aria di una nuova avventura, di un percorso che ti cambierà per sempre, sia se sei al primo cammino, sia se sei al primo cammino di Santiago francese o anche se quella per te è solo una delle tante volte; si, ogni cammino è diverso, ogni volta.

La prima sera è più un modo per conoscere i primi pellegrini, quelli che l’indomani partiranno con te, o anche se partirai da solo, che incontrerai durante il giorno; anche se soli non lo si è mai. Le prime ore a Saint Jean servono anche per prendere la credenziale e ovviamente per cenare.

Ahimè siamo arrivati tardi, e uni dei pochi posti ancora aperti è una creperia, “Kuka”. L’impasto è viene cotto al momento, con proposte sia dolci che salate. Queste ultime per lo più come galette o crepe bretonne. Io ho optato per una crepe classica al caramello, avvolgente, con sentori di tostato, ma anche di burro. Aveva una pasta né molto sottile, ma neanche molto spessa.

Abbiamo accompagnato la cena con un sidro di mele dei Paesi Baschi, frizzante e semisecco.

Trascorsa la notte quasi insonne, non solo perché l’indomani sarebbe stato il grande giorno, ma perché alcuni pellegrini proprio di dormire non volevano saperne, si è fatta mattina, ed è ancora talmente buio che tutti i luoghi possibili per fare colazione sono chiusi, almeno quelli vicini all’ostello, e per puro caso, anche vicini alla via che porta alla prima tappa.

Aspettando dunque almeno le sette, apre un panificio pasticceria, anche se la donna addetta non era proprio felice di vederci lì, ancor prima dell’apertura.

Scelgo un gâteau basque, in versione monoporzione. E’ a base di pasta frolla, mandorle, crema pasticcera, vaniglia e rum. C’è anche la versione con le ciliegie.

Ottimo per la colazione dei campion…dei pellegrini. Aromatico, umido, morbido.

Fatta colazione, (guai a saltarla, soprattutto con una giornata davanti molto impegnativa) si comincia, passo dopo passo.

Lungo la strada si incontrano dei truck, che hanno lo scopo di rifocillare i pellegrini per poi proseguire.

Puoi trovare diversi tipi di prodotti, dagli snack al cioccolato, alla frutta fresca, ai formaggi freschi, bevande…

E’ una zona in cui, anche a piedi, si vedono insegne di vendita di prodotti e formaggi del luogo, ma dovendo proseguire il cammino, e vedendo solo l’insegna, ho optato per una banana e un pezzo di formaggio direttamente al truck.

Che formaggi si possono trovare in quei posti? Per esempio quelli di pecora di montagna con denominazione d’origine, Ossau Iraty, Roncal, Idiazabal.

E’ un percorso, questo della prima tappa, che raggiunge i 1430 metri di altitudine, per la via alta, in quanto c’è anche quella bassa.

L’arrivo è a Roncisvalle, generalmente, come anche per me, ma nessuno ti vieta di fermarti prima o dopo, naturalmente se e dove c’è la possibilità di fermarsi. In ogni caso la maggior parte dei pellegrini sceglie Roncisvalle, dove, dopo la registrazione in ostello, li aspetta la prima “cena del pellegrino”.

Non ci sono molti locali tra cui scegliere, dunque l’opzione dei luoghi di ristoro, che a Roncisvalle sono solo due, varia in base alla disponibilità dei posti e all’ordine di arrivo o di prenotazione.

Quella sera siamo stati a “La Posada” e queste a seguire sono le portate tra cui era possibile scegliere.

  • Passata di verdure o pasta con salsiccia
  • Pollo o trota al forno e patatine

In aggiunta pane, acqua e vino rosso

Non sei naturalmente obbligato a cenare in un locale, se preferisci non andare e magari hai del cibo con te.

Questa però è una cosa che ti sconsiglio, perché, se hai deciso di fare il cammino di Santiago, una delle cose più importanti e rilevanti, è proprio la situazione che si crea a tavola, soprattutto le prime sere, quando conosci poca gente o nessuno e il momento intorno al cibo diventa un momento di condivisione unico. Dopo una giornata di cammino, sei lì a rilassarti, a parlare con persone “sconosciute” di diversa nazionalità, a parlare delle proprie origini e del più e del meno.

Come sempre, IL CIBO UNISCE.

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