Cosa e come si mangia a Siviglia: modi di fare e pietanze da provare
Se flamenco e architettura moresca sono due pilastri di Siviglia, il lato gastronomico vive di piatti tradizionali, banchi di legno e un’atmosfera calorosa e avvolgente. Una cultura che ti cattura, situazioni di cui potrai essere protagonista, vivendo la città attraverso il cibo e non solo.
L’inizio del viaggio tra i sapori andalusi
Negli ultimi anni ci siamo ritrovati di fronte all’ascesa della verticalizzazione dei pasti, si mangia di fretta, si mangia da soli, si mangia in piedi, per cercare di introdurre calorie nel breve tempo che ci concediamo o che, purtroppo a volte, abbiamo per “consumare” in fretta il pranzo che portiamo con noi, oppure ancora, anche se seduti, mangiamo nell’abituale luogo di ristoro a noi più comodo, il quale potrebbe essere anche il primo comfort angolino che ci va bene, ovunque ci troviamo.
Così facendo introduciamo calorie, magari mentre stiamo pensando a cosa fare subito dopo, o magari mentre stiamo già lavorando al pc al prossimo progetto da consegnare o mentre scrolliamo senza capire perché e senza ricevere alcun valore immediato in cambio.
Così non è quando veniamo catapultati, per volere o per caso, in alcuni dei tapas bar di Siviglia. Posti apparentemente scomodi e confortevoli, dove consumare in verticale è un abbraccio di convivialità.
Un angolino libero, delle tapas e della birra o del vino, sono quasi tutti gli elementi essenziali se vorrai vivere il viaggio.
É pressoché naturale: ci si ritrova a mangiare in piedi accanto a degli sconosciuti come se fosse l’usanza più spontanea del mondo.
Inizi a sentirlo, lo vivi. L’atmosfera è familiare, le conversazioni private di per sé, viste da qualche metro indietro, generano un suono globale di racconti intrecciati e indecifrabili, creando un luogo comune, unito, condiviso, così come lo è un banco di nativi e non, uno dopo l’altro.
É come entrare dalla porta del locale e immergersi in un’esperienza senza tempo, una situazione da cui difficilmente vorrai uscire, soprattutto a El Rinconcillo, una vera istituzione in città.
L’accoglienza dei camerieri, i colori degli azujelos, il fascino delle numerose bottiglie allineate sulle mensole, anche quasi fino al tetto o dentro le credenze davanti a te, che in un batter d’occhio potrebbero essere il tuo tavolo d’appoggio per tutta l’esperienza, così come la struttura in legno sotto le finestre o il primo spazio disponibile al bancone. Non ti resta che prendere il tuo e goderti la magia.
L’appoggio alle credenze, in classifica tra tutti i modi di mangiare in piedi in questo tapas bar, sembrerebbero quasi essere le più riservate. Se vuoi aumentare il livello di riservatezza e intimità, il massimo che puoi fare è prenotare un tavolo, se riesci a fermarne uno, ma personalmente lo consiglio solo se sei in un gruppo con quattro persone o più. In ogni caso l’atmosfera cambia poco. Ed è meglio così, non credi?
Per farti meglio capire come ci si sente a mangiare in piedi a condividere anche il tuo “tavolo” in questo luogo, sappi che potresti sentirti trasportato dall’andare in questi luoghi anche due volte al giorno, per pranzo e per cena.
Non si tratta solo di cibo, ma di gente, in gruppo o in solitaria, di storie e di un modo di consumare tutto singolare, vivace, inclusivo.
A parte la scelta della dimensione dei piatti tra tapas, media o ración, inizia ad immergerti in questa esperienza sensoriale e scopri gli aromi che potrai percepire attraverso i piatti.
La prima è una piccola porzione, l’ultima è una portata da condividere e la media è mezza porzione.
L’importante è godersi il viaggio tapa dopo tapa
Garbanzos con espinacas
Un’esplosione di aromi riportano in mente alla carne di manzo, allo speziato, in particolare pepe e garam masala. Sono succosi, umidi, in cui si avverte il profumo d’olio d’oliva, senza tralasciare sapori come salato e umami.
La presenza dei ceci spezza il succoso delle foglie preparate in questo modo, aumentando leggermente la masticazione, insieme a quella del pane tostato, dorato e croccante.

Bacalao con tomate
La prima parola non ha bisogno di traduzioni, ma forse neanche la seconda. In ogni caso alla vista e al profumo, questa zuppa è pronta a catturarti con aromi primari di baccalà e peperoni. In bocca i pezzi di pesce sono carnosi, accompagnati da sentori di cipolla, olio d’oliva, pomodoro e vegetale. Anche in questo caso il pane ti aiuterà a fare una scarpetta all’italiana e a non tralasciare nemmeno una traccia di sugo nella ciotola.

Arroz chacinero
I chicchi di riso sono croccanti, molto al dente, ma la prima cosa che salta alla vista è il colore dorato arricchito di elementi che potrai scoprire o meno all’assaggio in bocca, accompagnati da aromi che si sprigionano o dalle evocazioni che ti suscitano.
Percezioni di zafferano, carne di manzo, pepe, peperoni. É unto, con sentori di olio d’oliva, salame, prosciutto. É leggermente amaro alla fine e i chicchi croccanti emanano il vero aroma di chicco di riso, il che non è mai scontato. Poco dopo arrivano sentori di salsiccia e i pezzi di carne rosso vivo mi riportano alla mente uno degli elementi presenti nel cocido maragato, un’altra esperienza sensoriale da vivere almeno una volta e di cui ti parlerò presto.

Croquetas caseras
Le crocchette spagnole fatte in casa: bocconcini ellittici a cui difficilmente potrai resistere. Oltre la panatura dorata e crispy, basta addentarle con un semplice morso per permettere ai tuoi sensi di scavalcare un’apparente corazza e sprofondare con i denti nel ripieno cremoso, chiaro, caldo, avvolgente e sapido. Caratteristica in questo caso la presenza di jamón. Non mancano altre varianti in altri locali o nel resto della Spagna e ti consiglio di provarle almeno una volta nella vita.
P.S. quelli sullo sfondo dentro al pacchetto sono picos, dei grissini corti che spesso vengono serviti in accompagnamento alle tapas.

Pavía de bacalao
Un filetto di baccalà, anch’esso dorato in quanto immerso e fritto in una pastella leggera, crispy e soffice allo stesso tempo. Anche in questo caso basta permettersi di andare oltre quest’apparente copertura, per poi scoprire il vero cuore del piatto. Una carne tenera, corposa, succosa, bianca, ma è solo insieme al suo vestito che si compie la magia.

Oltre la food experience: Setas de Sevilla
Dall’immensa struttura in legno che puoi ritrovarti sopra la testa, alla magia di esplorarla, livello dopo livello, per scoprire ancor meglio la città, dove arrivati a un certo punto l’unica cosa che avrai sulla testa sarà il cielo, e sarai tu a fluttuare tra le onde delle Setas.
Un’immersione in un pezzo di storia della città dal basso fino alla cima, dove un bonus ti aspetta in questa Sevilla experience. I protagonisti saranno sempre i tuoi sensi, sono loro che ci permettono di vivere le cose a pieno. Spesso li usiamo in modo inconscio, ma dopo l’accesso all’ultimo piano, usali consciamente, se vorrai, e potrai forse pensare di voler vivere altre esperienze, altre culture, altri luoghi o momenti della vita nello stesso modo in cui questa città ti viene posta, anche senza aver bisogno di descrizioni.
Suoni, profumi, percezioni e tutto ciò che vorrai captare: un viaggio sensoriale dove il tempo sembra sospeso e con la possibilità di godere la città da altri punti di vista. Forme, luci, edifici e tutto ciò che potrà colpirti vivendo nel momento. Anche questa volta avrai accesso a una doppia esperienza.
Cosa aspetti a provarla?
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