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Esperienze sensoriali dal cannolo al resto del mondo

Minni di virgini

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Ci troviamo a Sambuca di Sicilia, un paesino con poco più di 5000 abitanti nel sud-ovest dell’isola, nominato nel 2016 “Borgo dei borghi”, uno dei borghi più belli d’Italia.

Diverse sono le pietanze che idealizzano dei seni nella forma, ma oggi la protagonista è una in particolare, la “Minna di virgina” o “Minni di virgini” al plurale.

L’origine del nome del dolce potrebbe derivare dal nome della creatrice dolciaria, ma allo stesso tempo c’è chi lo traduce dal siciliano e che vuol dire letteralmente: “tetta della vergine” o “seno delle vergini”.

La protagonista ideatrice di questo dessert risale ad una suora, Virginia di Rocca Menna. Fu lei a creare il dolce in occasione di un evento in particolare, il matrimonio dei marchesi Pietro e Marianna Beccadelli. La suora, durante la preparazione si lasciò ispirare dalla natura, dalle colline di Zabut, nome della città a quel tempo (1725).

Uno storico del luogo riporta nelle sue parole quelle della suora: <<La forma delle colline mi ha suggerito che noi dovremmo presentare ai marchesi un dolce che abbia la forma e, in quanto al contenuto porti la dolcezza di questa terra. Insomma un dolce paesano, ma prelibato, fine che susciti nel momento del degusto l’istinto del sentimento, ed elevi al tempo stesso lo spirito>>.

<<Un dolce che conduce di filato i suoi degustatori nel mondo sensitivo (o del sensuale) e al tempo stesso verso elevazioni spirituali…>> – Alfonso Di Giovanna.

La dimensione può essere descritta come una vera e propria monoporzione.

In quanto agli elementi, dall’esterno:

  • uno scrigno di frolla semi-friabile, composta principalmente da farina, uova, latte e lievito
  • una candida crema di latte
  • pezzetti di cioccolato fondente
  • la zuccata sul fondo

ed essenza di garofano e cannella.

Se mai ci fossero altri ingredienti, rimane un mistero; secondo tradizione non è dato saperli.

Sempre dalle parole di Suor Virginia, in aggiunta agli ingredienti appena elencati: <<e quant’altro mi ispirerà il Signore. Vedrà che ci riusciremo a fare un dolce sensitivo>>.

Per chi non sapesse cosa sia la zuccata, è una confettura di lagenaria longissima.

La minna è cremosa in tutto il suo complesso. Dalla crema di latte, morso dopo morso, alla friabilità dell’involucro esterno, si avverte la consistenza della zucca, morbida e croccante allo stesso tempo, che si sposa perfettamente nell’insieme.

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